3 agosto 2012

Pappanozza e tenerezza.

"Adelina gli aviva priparati la pappanozza. Cipuddre e patate fatte bollire assieme a longo, po' messe dintra a un piatto e pressate con la parti convessa di una forchetta fino a quanno addivintavano un miscuglio. Condimento: oglio, un sospetto d'acito, sali e pepe nivuro macinato all'istante. Non mangiò altro, voliva sentirsi leggero."
(Andrea Camilleri, La vampa d'agosto, pag. 117, Sellerio Editore 2006)



D'estate mi ritrovo spesso a sentirmi un po' commossa ogni volta che incrocio un anziano. E' anche per via dei capelli. Mi nasce la tenerezza nel cuore a vederli col taglio corto, per sudare meno. Sembrano pulcini, piccoli di nuovo. Alcuni se li tagliano a casa da soli, a meno che non abbiano il barbiere o la parrucchiera di fiducia, quella sotto casa che non ha mai rinnovato il negozio e neanche il mestiere. 
Ieri ero in giardino (niente di ché, un giardinetto terrazzato in una corte di palazzi. No, lo dico perché già lo so che poi mi scrivete per dirmi: ma come??? sei a roma e ci hai pure il giardino?! biataaa...), dicevo, ero in giardino ad annaffiare e come al solito s'affaccia I., la vecchietta del secondo piano del palazzo di fronte. Aveva i capelli...diversi.
"I. cara, ma ti sei tagliata i capelli?"
"Se vede? Me li so' fatti io, pe' i 18 anni de mi' nipote! Eh eh eh!"
E si vedeva che era per un evento speciale, perché aveva tagliato parecchio sulla nuca, lasciando una certa lunghezza davanti, valorizzata da una cotonatura da campionato del mondo di ballo liscio.
E di nuovo ho sentito quella tenerezza che mi prende ogni volta e spesso mi fa pensare a quando ero bambina. D'estate stavo spesso coi nonni. A nonno lo accompagnavo dal barbiere a tagliare i capelli di dietro, perché davanti non ce li aveva. E si faceva tagliare la barba, che era bianca e al sole si vedeva appena. 
Quando tornavamo a casa nonna aveva già preparato il sugo. E il profumo del sugo che faceva lei, io non l'ho mai più sentito. Siccome avevo fame, ma era sempre ancora troppo presto per il pranzo, mi dava il pane inzuppato in quel sugo per riempirmi la pancia nell'attesa. 
Così, quando ho preparato la pappanozza ho sentito in casa il profumo che si sente dai nonni, di piatti semplici e vecchi e m'ha fatto piacere. Ho pensato che l'estate, per certi versi, non è per niente facile per noi, ma per un anziano spesso è difficile ancora di più. 
Questa ricetta fa bene ed è tanto buona, semplice come si addice a un piatto da preparare quando le forze stanno al minimo, ma nutriente e rinfrescante, grazie alla cipolla, e piena di sapore. Come dice Montalbano, "non mangiò altro, voliva sentirsi leggero."  Se ci abbinate un buon pane casareccio, davvero non c'è bisogno d'altro! 
Anche se con due polipetti...
La ricetta viene da Nìvuro di sìccia, che raccoglie le ricettuzze delle cose buone buone di cui il commissario Montabbano ci dà diligentemente notizia ogni volta che si mette a tavola. Ve ne avevo già parlato a proposito di certi involtini da sbafo...
Vi lascio, vi auguro di avere il taglio di capelli che vi faccia sentire più freschi e più belli e di preparare in questo primo fine settimana d'agosto un piatto buono che vi ricordi i vostri nonni.

Pappanozza e tenerezza.

















ingredienti
4 patate grosse
2 cipolle rosse
2 cucchiai di olio e.v.o.
1 cucchiaio di aceto bianco
sale e pepe nero


Lavate le verdure, tagliate in due e mettetele in una pentola con acqua leggermente salata e fate cuocere il tutto fino a quando le verdure non saranno quasi sfatte. Scolatele, disponetele su un piatto su un piatto, schiacciate un po' con la forchetta e conditele con olio, sale, pepe e aceto.




11 commenti:

rossella ha detto...

Tu sei meravigliosa. Mi hai fatto commuovere, mi hai suggerito il prossimo libro che acquisterò, e mi hai fatto venire fame in un colpo solo!!! (sei il mio kinder sorpresa di oggi????)
Smak!

Vale - SaleQuBi ha detto...

:) che bella l'immagine degli anziani..mi si scalda il cuore..grazie :)

Valentina ha detto...

*vani...sììì, voglio essere il tuo kinder sorpresa!!! che bello poterti offrire qualcosa, tu a me dai tanto, tantissimo, tanto affetto, tante idee, tanta allegria, tante riflessioni, tanta voglia di credere in me...
poi mi dici a che libro hai pensato? così lo leggo anch'io. :*
*vale, che bella sei tu, il tuo blog mi piace tanto tanto, mi sono innamorata del tuo pulcino quasi quanto sono innamorata di charlie brown (non glielo dite, la nostra è una relazione stabile e di lunga data)!
p.s. volevi dire: mi 'rinfresca' il cuore...vero? baci ;)

simona ha detto...

Cara Vale mi sono commossa al primo rigo... sarà che io vivo lontana dai miei.. sono a Roma da tanti anni, dai tempi dell'università ma sono napoletana.. e ogni volta che vengono a trovarmi, papà arriva con i capelli tagliati.. non è ancora un'anziano.. si "conserva" molto bene.. ma i suoi 69 anni li ha tutti.. Il tempo è volato e vola troppo velocemente..la cosa più bella a questo mondo è conservare ancora quella tenerezza che ti avvicina alle piccole cose, quelle semplici, autentiche.. tu riesci sempre a fare questo.. La papponazza è un piatto semplice e genuino, quelli che si preparano in poco tempo e ti danno la soddisfazione di alzarti da tavola sazio e contento.. semplicemente buonissimo.. grazie per questo post un bacione:*

Valentina ha detto...

*simona, ti chiedo scusa per il fatto di rispondere dopo due giorni a queste tue righe così piene di sentimenti. mi sembra di vederla l'immagine di tuo padre che ti viene a trovare coi capelli tagliati...mi hai fatto un regalo grande, più di quanto tu possa immaginare. grazie.

ilgamberorusso ha detto...

Cara mi hai fatto commuovere nel vero senso della parola...i capelli di Ida e Irma (le mie due belle) nonne sono stati uno dei motivi più ricorrenti a giustificazione della loro bellezza giovanile, sapessi quanto ho sognato sulle loro chiome ricce e brune e 'ordinate' sulla nuca!complimenti per la tua sensibilità fuori del comune e coinvolgente!laura

ilgamberorusso ha detto...

Cara mi hai fatto commuovere nel vero senso della parola...i capelli di Ida e Irma (le mie due belle) nonne sono stati uno dei motivi più ricorrenti a giustificazione della loro bellezza giovanile, sapessi quanto ho sognato sulle loro chiome ricce e brune e 'ordinate' sulla nuca!complimenti per la tua sensibilità fuori del comune e coinvolgente!laura

Valentina ha detto...

*laura, grazie per aver condiviso con me la bellezza delle tue nonne! io mi sento così commossa dai ricordi che mi state trasmettendo, me li vedo tutti davanti i vostri cari! le chiome ordinate sulla nuca...le donne d'un tempo avevano charme da vendere e noi tanto da imparare! bacio amica mia!

IAIA ha detto...

ho letto il tuo post e mi son venute le lacrime.
sarà che ho perso i nonni qaundo ero ancora piccola e non ho molti ricordi...sarà che non ho dormito molto,quadi per niente oserei dire, mio padre 81enne...ha "venduto" la frutta dalle 1.30 alle 6.30 ....e io per stargli diertro....staccavo gli scontrini ;P
ho voglia di provare questa tua bella e semplice ricetta...per ritrovar nella memoria qualche ricordo perso...e godermi questo tempo che mi ha concesso il Signore ...accanto a mio padre .
buon lunedì
nb: primo gg di ferie e son a lavoro. qualcosa non torna ;P

Valentina ha detto...

iaia, mi è venuta una stretta al cuore. mai avrei immaginato che scrivendo queste semplici righe mi sarebbero arrivati tanti ricordi e pensieri di vita profondi e inestimabili. iaia, grazie di cuore per aver condiviso con me tanta tenerezza, per avermi raccontato di tuo padre, non lo dimenticherò mai.
p.s. e dai, basta lavorà! tesoro grande che sei! :)

rossella ha detto...

ehehhehe, il libro è quello che citi tu nel post!!!
(ma sarai sempre troppo buona con me???)

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