10 febbraio 2012

Io mi faccio un ginger...

Io mi faccio un ginger...


Il ginger me lo ha fatto conoscere tanti anni fa Silvana, una donna il cui nome mai fu più appropriato, perchè ogni volta che la penso non posso fare a meno di immaginarla coi pantaloni arrotolati e gli scarponi nel bosco o in mezzo ai prati sempre impegnata a far funghi, raccogliere asparagi, soccorere cani trovatelli. Andavamo un tempo, su un motorino scarcagnato, a cercare le carrube in un posto  di cui vi raccontavo tempo faper poi avvicinarci ai recinti dei cavalli e dar loro da mangiare. Lei è bellissima, coi capelli corti nero corvino e gli occhi scuri. Anni fa all'aeroporto di Londra la scambiarono per un'iraniana clandestina e volevano portarla in commissariato. Silvana e suo marito Manlio sono state le persone con cui ho trascorso più tempo quando ho cominciato a praticare il buddismo. Era l'estate del 1998 e da lì ci sarebbero state una serie di stagioni indimenticabili trascorse insieme allo scandire delle foglie degli alberi, dei gatti affusolati, delle cose buone da mangiare insieme.
Il ginger d'inverno non solo ti scalda ed è buonissimo, ma è anche una possibilità di insospettabili colori proprio quando fuori tutto è grigio...

P.S. il turchese è dato solo dal colore del vetro del bicchiere, il ginger in realtà è giallo chiaro!


ingredienti
 
1 litro d'acqua
mezza radice di zenzero grattugiata
1 cucchiaio colmo di miele
il succo di mezzo limone
1 stecca di cannella (facoltativa)
Far bollire l'acqua e grattuggiarvi mezza radice di zenzero. A piacere si può aggiungere anche una stecca di cannella. Lasciare sobbollire a fiamma bassa per almeno cinque minuti, poi versare il succo di mezzo limone, addolcire col miele e bere caldo. Fa benissimo se si ha mal di gola per il potere antisettico dello zenzero.

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