21 giugno 2011

Ti mangerei!

Ieri sera ho visto Jamie Oliver, nella serie "In USA: la mia rivoluzione".
Jamie si trovava nel West Virginia, a Huntington, una città col primato di obesi e persone decedute a causa della cattiva alimentazione. E per cattiva alimentazione non si intende latte in polvere allungato con acqua infetta, cibi reperiti dalle discariche a ridosso di favelas e bidonvilles o piantagioni infestate dai pesticidi delle produzioni multinazionali. Lì si muore a causa della quantità. E a causa del fatto che lo strumento più usato in cucina sia la friggitrice. Niente frutta, niente verdura, niente carne o pesce che non sia precotto e sapientemente addizionato di conservanti. Questo perfino nelle mense scolastiche dove purtroppo a tutto ciò si aggiunge lo spreco, ovvero una quantità enorme di cibo-spazzatura che si trasforma nel giro dei pochi minuti del pranzo in spazzatura e basta. A riempire i cassonetti.
Questo non per scandalizzarci nè per cadere nella stupida retorica di quanto male c'è negli USA. Io credo che di fronte a un problema tanto dramamtico e paradossale,  sia necessario chiederci quanto ci riguarda, senza sentirci nè più bravi nè immuni dalle tentazioni. Un po' riguarda anche noi e certe abitudini alimentari sempre più diffuse perchè salva-tempo, salva-moneta...
La bella notizia però (perchè a quelle io non riesco a rinunciare mai!) è che da noi, oltre ai fattacci volgari in bilico tra cronachetta e politica del surreale,   ci sono anche progetti e iniziative davvero di grande valore, rivolte ai bambini, alle loro scuole e alle famiglie. Come per esempio il progetto realizzato nelle scuole del XX Municipio di Roma, raccontato nel libro Ti mangerei! La cultura nel piatto di Isabella Papagni. Il libro è stato pubblicato dalla bellissima casa editrice Sinnos, creata nel 1990 da una coopeativa nel carcere di Rebibbia, che offre un catalogo da comprare al completo, anche per le meravigliose illustrazioni!
L'iniziativa è nata per offrire la possibilità a bambini, educatori e genitori di recuperare le ricette di casa, dei piatti buoni e semplici. Il cibo per stare bene, ma anche il cibo per condividere. E non poteva essere alrimenti visto che le scuole della capitale accolgono numerosi bambini nati a Roma, ma con origini dell'altro mondo. Così si recuperano le ricette dei nonni lontani, spesso mai visti e si fanno consoscere agli amici, che a loro volta recuperano e condividno tradizioni e sapori.
Nel libro ci sono ricette che prometto di provare e raccontarvi quanto prima, perchè irresistibili!  Pasta fucsia, hummus nido, bigos, parrozzo...
L'ultima parte è dedicata alla didattica, ovvero mangiare, bere, odorare, toccare per aprirsi al mondo e imparare giocando.
Vi lascio, stavolta non con una ricetta, ma con una delle fiabe inventate dai piccoli protagonisti del progetto e riportata nelle prime pagine libro.
Happy end!
   Ti mangerei!



I cibi vanitosi

 La mamma di Marco ogni fine settimana va al supermercato e fa una bella spesa grande.
 Il frigorifero è pieno di cose buone: salame, prosciutto, formaggi. Domani però ci sarà una gran festa e la mamma ha comprato una bottiglia di spumante, un vasetto di caviale e una confezione di salmone, che si mettono a parlare fra di loro. Il salame e la mortadella dicono:"Fatela finita voi tre!"
 Lo spumante risponde:"Noi siamo cibi prelibati e non vogliamo stare qui con voi". Lo spumante dice:" Io sono francese e voglio essere chiamato champagne!".

 Il caviale e il salmone dicono: "Allora noi siamo nobili perchè dobbiamo stare vicino a tutti voi?".
 Le bistecche rispondono:"State calmi, tanto tutti siamo alla stesso modo, mangiati!".
 I tre rispondono:"Certamente, ma noi siamo i migliori, quelli speciali, quindi siamo noi i favoriti!".
Arriva Marco in cucina, apre il frigorifero e dice:"Mamma ho fame, voglio una merenda speciale!".
 Lo spumante, il caviale e il salame si mettono in mostra ma Marco prende due bei pomodori rossi e del basilico. La mamma bagna due fette di pane e dice:"Ecco qua un bel piatto di panzanella, una merenda speciale!".
 Nel frigorifero i tre cibi vanitosi restano in silenzio, il cibo è tutto buono e speciale e lo sa bene chi purtroppo non ne ha
                                                  
                                                        Igor 





2 commenti:

rossella ha detto...

stupendo, tutto il post. e mi son pure commossa un po'.
;P

Valentina ha detto...

ohh... anche a me certe cose mi stringono il cuore...la tenerezza dei bambini, il coraggio di chi vuole cambiare le cose...non potevo non scrivere di tutto cio'!

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