12 settembre 2012

Salmorejo e i fluidi.


Salmorejo e i fluidi.

Il mio personal guru, nell'oracolo settimanale, mi dice: "Ho idea che ti farà bene coltivare una sensibilità fluida. Se presterai particolare attenzione a tutto quello che trasuda, sgorga e scorre, imparerai esattamente quello che ti serve."
Visto che purtroppo non vivo a Venezia, a me l'unica cosa che è venuta in mente per seguire diligentemente il consiglio di Brezsny è mettermi a coltivare il fluido, con annessa sensibilità, in cucina. 
Diciamo che oggi siamo allo scadere della settima liquida e, vi confesso, mi sembra di non aver ancora del tutto afferrato esattamente quello che mi serve, se non il fatto che ciò che trasuda, sgorga e zampilla è cangiante, inafferrabile, oltrepassabile e, tenuto qualche ora in frigo, anche tanto rinfrescante.
Mi sono ricordata, per esempio, che ho dei tè. 
Tè speciali, portati in regalo da luoghi salgariani e monsonici (mmhh) o da capitali umide (appunto) struggenti e piovose(ecco), che avevo dimenticato in dispensa a causa del mio scarso e variabile interesse. Ora ogni tanto apro il frigo e me ne verso un bicchiere, bello freddo, e mi sento un po' scema per essermene ricordata solo adesso che l'estate sta per finire.
Tra gli altri grandi classici liquidi, poi, c'è il gazpacho, nelle sue infinite e fantasiose declinazioni. Ma piace solo a me e, quindi, non lo faccio mai. Solo di recente ho scoperto che a Cordoba ce n'è una versione che Tonino ama, si chiama Salmorejo e prevede solo pomodori e pane, nella semplice proporzione di due a uno (metà pane rispetto al peso dei pomodori). Si serve freddo accompagnato con uova sode e dadini di prosciutto, alla moda degli andalusi, ma anche da solo è davvero buono. 
Non credo che dal Salmorejo io abbia appreso tutto quello che mi serve, nonostante non la smettevo più di versarmene. Tuttavia m'ha riportato a qualcosa di lontano dentro di me. Non sapevo dove metterlo, una volta passato al frullatore, e così è cominciata la solita arrampicata sui piani alti della cucina. Ne è uscita fuori questa brocca, quella della foto, mai usata e, anch'essa come i tè, dimenticata in fondo a un pensile. Credo l'abbia portata la mamma di Tonino, credo l'abbia conservata per chissà quanti anni, con il pensiero dei figli che sarebbero diventati grandi e l'avrebbero avuta nella loro casa. E' inconfondibile, un pezzo inconfondibile di tutte le case negli anni '70, di quando ero piccola.
Ho scaricato questa foto come faccio con tutte quelle altre strane ciofeche che vi propino su questo spazio, e ho pensato a una foto di mia mamma, in riva al mare col bikini e un fazzoletto blu tra i capelli lunghi. Ho pensato alle estati insieme a lei, da bambina, quando il pomeriggio andava a prendere il caffé dalle amiche e io stavo lì a sentire i discorsi. Parlavano della spesa, dei mariti, delle novità di qualche conoscente (vi ricordate, si diceva: "hai saputo, pare che X. abbia l'amico!", e io capivo benissimo che cosa volesse dire 'amico').
Allora di fronte a questa foto ho pensato al pomeriggio, il momento della giornata che preferisco, forse perché dentro mi porto proprio quell'atmosfera, il colore di quei discorsi, le forme degli oggetti, l'odore del caffé e dell'amicizia prima di tornare a casa e mettersi in cucina per la cena.
Ho pensato che mi piace quel modo di vivere. Mi piace quella brocca senza pretese e tenuta per anni in attesa.


ingredienti
600 g di pomodori rossi maturi
300 g di pane raffermo
1 o 2 spicchi di aglio
50 ml di olio e.v.o. + un filo alla fine
1 cucchiaio di aceto
acqua fredda 
sale

Fare in pezzi il pane e porlo in un recipiente con un po' di acqua fredda (non deve essere sommerso) e un cucchiaio di aceto. Lasciare che si ammorbidisca per circa mezz'ora. Aggiungere i pomodori tagliati, l'aglio, un po' di acqua fredda e frullare con un frullatore a immersione. Versare l'olio, amalgamare e continuare a frullare fino ad avere un composto liquido. Per la consistenza, se amate un Salmorejo da gustare al bicchiere aggiungere ancora acqua, altrimenti lasciare una consistenza più morbida da mangiare al cucchiaio. Aggiustare di sale e riporre in frigo. Servire freddo accompagnato con spicci di uova sode e cubetti di buon prosciutto.












17 commenti:

ilgamberorusso ha detto...

Ciao Valentina!che bello leggere i tuoi racconti sai come li trovo? 'liquidi' come la tua 'sensibilità' che sa toccare qualunque argomento con il tatto avvolgente dell'acqua. Un bacio!

Unknown ha detto...

hai descritto perfettamente quell'atmosfera che anch'io ricordo di aver respirato...

simona ha detto...

tesoro buonasera! che piacere ritrovarti! le vacanze sono finite haimè.. per me da meno di una settimana ed è dura ricominciare e mettersi in ritmo "orologico" con tutti gli impegni.. è sempre bello, piacevole e rilassante ritrovare gli amici, i blog più cari e i racconti che tra ricordi, atmosfere passate ti fanno vivere e soffermarti su "momenti" di vita.. un abbraccio carissima e buona serata:*

Valentina ha detto...

*laura, credimi, le tue parole mi rimettono al mondo. sono felice tanto. ti scrivo in privato per il nostro appuntamento! un bacio grande.

*sara, con me potremmo starcene un pomeriggio a chiacchierare di quel periodo, sono troppo seventy!!

*simona, tra le tante cose belle che mi porta il blog, c'è anche quest'atmosfera di rientro, di tornare a 'riabbracciare' tutti, di trovare cambiamenti e punti fermi...grazie per le tue parole! sono passate da te e ho visto che ci sono già un sacco di nuove ricette, mannaggia, col fatto che non riesco a inserirti nel blogroll non mi arrivano i tuoi aggiornamenti. ma vado subito a vedere che si dice in cucina da te! baci, tanti tanti.

Elisa Cilento ha detto...

Ciao Valentina! questo tuo racconto anni '70 mi piace molto! ricordo anche io dei pomeriggi così, all'insegna di quello che oggi noi chiamiamo "gossip" ... ed io piccolina che in disparte entravo in questo mondo "intimo" un po' speciale... sai che non conoscevo proprio il salmorejo? potrebbe piacermi molto! :)

Valentina ha detto...

*lizzy, sono contenta, mi sembra proprio di parlare tra amiche che hanno un sacco di cose in comune. questo accorcia davvero tante le distanze che il conoscersi in viruale comporta. e il salmorejo è una cosa tanto semplice quanto ad alto grado di dipendenza! baci tesoro. :)

amarituda ha detto...

:)
e pure a me mi hai riposrtato indietro agli anni 70.
Ops, io pure ho del thè in attesa.
Alla prossima.

Valentina ha detto...

*amarituda, qui siamo in pieno amarcord! buon tè allora, a presto.

Vale - SaleQuBi ha detto...

:-) Il salmorejo da davvero dipendenza, l'ho scoperto anche io in Andalusia tempo fa e non posso più farne a meno.
Senti ma io invece cosa devo fare dato che il mio oroscopo dice "Se deciderai consapevolmente di mettere insieme scacchi e strisce, quadri e fiori o il rosso violaceo con l’arancio verdastro, ti approverò con tutto il cuore"?? Non dovrò davvero girare conciata così, vero????

Valentina ha detto...

*vale, muble muble...rob ti esorta a fare con stile qualcosa che comunemente avrebbe disapprovazione, qualcosa al di fuori del gusto comune...oh, come mi ricorda quei grandi momenti della storia dell'arte in cui la rottura dei canoni convenzionali ha dato vita a capolavori, ha lasciato spazio a puri geni dell'umanità..ohh come ti invidio! ma mi raccomando, tutto ciò deve essere frutto della consapevolezza! aspetto con ansia cosa la tua meravigliosa creatività riuscirà a tirarne fuori. sarai sicuramente di ispirazione per tanti. evviva quadri e fiori!

bucciadilimone ha detto...

ma che bel blog, è stata una piacevolissima scoperta...a presto!
elisa

Valentina ha detto...

*elisa, benvenuta e davvero piacere di conoscerti. il tuo blog è pieno di sapori che mi aprono la classica voragine nella pancia! un abbraccio.

Unknown ha detto...

ma sai che è proprio bello leggere di te?
di tè, di maicizia, di chiacchiere intorno ad un tavolino, di brocche tramandate..
ed hai la straordinaria capacità di far vivere certe cose a chi ti legge..
il salmorejo non l' ho mai mangiato, è il caso che lo provi, se ti garba tanto vuol dire che ne vale la pena!!!
bacione!!!

daniela calme et cacao ha detto...

Molto bella la tua presentazione nell'about. Sarebbe piaciuto anche a me scambiare merende di nascosto e avere una bambina incontrata tanto tanto tempo fa a cui pensare ancora...

Valentina ha detto...

*serena cara, provalo provalo...sono sicura che, conoscendoti un po', poi te lo porterai dietro nel thermos per averlo sempre con te! le tue parole mi fanno troppo piacere, poi dette da te che sei stupenda a scrivere di certe cose...sto ancora pensando al tuo capo in ufficio! ;)
*daniela, grazie di cuore! sono sicura che anche la mia amica qualche volta mi penserà. e sapessi che bello... ti abbraccio.

Filonico ha detto...

Ciao Valentina, con piacere scopro il tuo spazio e presto tornerò a farti visita. Buona notte

Valentina ha detto...

*filonico, benvenuta! anche io sono felice di conoscerti. a presto. :))

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