18 ottobre 2011

Eco-polpette croccanti di broccoli

Ieri sono uscita dal lavoro e ho fatto un bel 'colpaccio': prima  di sparire nelle spire sotterranee della metropolitana, sono entrata in libreria e ne sono uscita poco dopo con La cucina a impatto (quasi) zero di Lisa Casali e Tommaso Fara.
Seguo da un po' il blog Ecocucina di Lisa aka Lisca e volevo saperne di più sulla possibilità di mettersi ai fornelli senza riempire di scarti il secchio della spazzatura utilizzando del cibo con cui non saprei proprio che fare .
Nelle prime pagine del libro si trova una tabella secondo cui, in media, non meno del 20% del cibo che cuciniamo viene impropriamente considerato di scarto e finisce nella pattumiera (addirittura il 65% di scarto per i carciofi e il 40% per cocomeri e meloni). Si parla di cottura sostenibile, di spesa tramite i GAS, i gruppi di acquisto solidale, di riduzione di impatto ambientale e, soprattutto, di cibo e ricette. Del cibo che non ci saremmo mai aspettate di spadellare o infornare, tipo le barbe dei cipollotti, i filamenti della zucca o la polpa delle arance spremute.
E a me piace troppo chi segue strade nuove e non convenzionali, soprattutto se frutto dell'amore per la madre terra e del desiderio di contribuire a fare andare un po' meglio le cose in questo strano mondo.
Così ho inaugurato il ricettario utilizzando il gambo dei  broccoli per delle polpettine croccanti, da servire come antipasto, magari con verdure fresche in pinzimonio, maionese o aioli come consigliato da Lisca.

Eco-polpette croccanti di broccoli

ingredienti
il gambo di 2 broccoli
1 spicchio di aglio
1 mestolo di brodo
2 fette di pane raffermo
2 uova
1 manciata di formaggio grattugiato
noce moscata
olio e.v.o.
sale
pepe
noce moscata

Fare a cubetti i gambi dei broccoli (io ho usato il broccolo romano) e saltarli in padell con lo spicchio di aglio e un cucchiaio di olio per circa 5 minuti. Togliere l'aglio e aggiungere un mestolo di brodo, facendolo consumare a fiamma bassa. Togliere dal fuoco e lasciare intiepidire. Inumidire il pane e sbriciolarlo con le dita. In una ciotola unire ai gambi un uovo, il formaggio, metà del pane sbriciolato, sale, pepe e noce moscata.
Amalgamare e formare delle palline. Passarle prima nell'uovo leggermente sbattuto e poi nel restante pane sbriciolato. Far dorare le polpette in una padella con poco olio caldo, doradole su tutti i lati.

16 ottobre 2011

Crescioni romagnoli in the world!



Bake Bread for World Bread Day 2011


Oggi è il World Bread Day e anche io, per la prima volta, desidero partecipare con una ricetta che renda omaggio a un cibo così importante, umile eppure ricchissimo perché ogni paese ne ha almeno uno che ci parla della sua storia.
In Italia ce n'è una varietà da poter metter su una ricerca etno-gastronomica sterminata e ancora in molti piccoli paesi si fa abitualmente in casa (come in casa di molte food blogger scatenate, come ho il piacere di leggere!). Mesi fa sono stata in Calabria, nel piccolo paese dove è nato il mio compagno e abbiamo incontrato una signora con un recipiente pieno di "cresciuto", di pasta madre, che le donne del paese si passano a vicenda nei rispettivi giorni in cui, nella propria casa, si fa il pane.
Io ieri vi ho parlato del burro agitato fatto in casa e del latticello che ne ho ricavato.
Così ieri sera ho tirato fuori l'animo romagnolo che è in me e ho detto: "ma va là che si fa i cresioni!". A dirla tutta non sono romagnola manco per lontani parenti, ma mi piace pensare che in una delle prossime vite possa rinascere lì, sono troppa innamorata della loro semplice gaiezza, della buona cucina, della capacità di godersi i piaceri della vita...sì, mi sento  romagnola dentro!
Per il ripieno mi sono fatta ispirare dalla ricetta pubblicata da Lisca sul suo blog Ecocucina.  A proposito, mi incuriosisce molto il suo nuovo libro (la copertina è bellissima!), Cucinare in lavastoviglie. Non ho una lavastoviglie, ma mia mamma sì e magari ho trovato la cosa giusta per farle un bel regalo. 

Crescioni romagnoli in the world!

ingredienti
500 g di farina 00
200 ml di latticello
5 cucchiai di olio e.v.o.
un pizzico di sale
qualche cucchiaio di acqua tiepida

per la farcitura
200 g di crescenza
le parti verdi di 7-8 cipollotti
due cucchiai di olio e.v.o.


Impastare la farina con il latticello e un pizzico di sale, aggiungere un po' alla volta l'olio e acqua quanto basta per avere un impasto morbido, ma non appiccicoso. Avvolgere in un panno umido e lasciare riposare mezz'ora.
Mondare le foglie verdi dei cipollotti (che in genere sono di scarto) farle cuocere qualche minuto a fuoco basso in una padella con poco olio e alla fine aggiungere, sempre con la fiamma accesa, la crescenza. Farla sciogliere amalgamando e spegnere il fuoco.
Stendere la pasta dei crescioni in una sfoglia sottile, tagliarla in quadrati e versare al centro di ognuno un cucchiaio di farcitura. Piegare su un lato così da formare un triangolo e chiudere i lembi di pasta con una forchetta. cuocere su una piastra per 5 minuti per lato circa (dipende da quanto è sottile lap asta che avrete tirato).










15 ottobre 2011

Dell'agitazione mondiale e della nascita "agitata" del burro fatto in casa.



Ovvero come fare il burro agitando una bottiglia. La scoperta risale al post sull' irish soda bread, quando ero alla ricerca di notizie sul buttermilk e mi sono imbattuta nel blog di Dario Bressanini. Un genio! Perché non solo spiega come ottenere un buon burro fatto in casa, ma praticamente a impatto zero perchè non sprechiamo elettricità.
Basta infatti versare 250 ml di panna fresca in una bottiglietta di plastica, chiudere col tappo e...agitare. Lui consiglia di inserire nella bottiglia una biglia di vetro, poichè questa andrà a rompere i globuli di grasso che cominceranno più velocemente a separarsi e ad aggregarsi nella forma solida. Il tutto in un paio di minuti.
A questo punto versiamo un po' di acqua fredda nella bottiglia e agitiamo di nuovo. In questo modo laviamo il burro e otteniamo un liquido biancastro che andremo a conservare perché non è altro che latticello, buttermilk appunto. E so già cosa ne farò stasera... :)
Rompiamo la bottiglia con un coltello, prendiamo il panetto e strizziamolo in un fazzoletto per fare uscire l'acqua in eccesso. Il burro è pronto e può essere conservato per qualche giorno in frigo.
Secondo voi, come mai esperimenti in cucina? Ebbene sì, sono di nuovo a letto per malanni di stagione! E così, a proposito di "agitazioni", oggi pomeriggio non potrò prendere parte a all'agitazione mondiale che sta portando gli indignados a manifestare anche nelle strade della mia città.
Speriamo che come per la panna questo scuotimento di cuori e coscienze porti al più presto qualcosa di solido e di buono e di nuovo per tutti.

5 ottobre 2011

Lavash. O del genio fanciullino che è in noi.

Lavash. O del genio fanciullino che è in noi.

Tutta 'colpa' dei Calycanti, la nostalgia che m'è sopraggiunta l'altro giorno per la mia nipotina treenne. Tutta colpa di questa geniale ricettuzza, davvero da lasciar fare ai bambini per come è semplice e lasciarli impolverare di farina dappertutto, con le manine appiccicose che impastano e lasciano impronte e sorridere degli occhi furbetti a sbirciare nel forno.
Giorni fa è stato il compleanno della mia mamma e la soggettina treenne in questione le ha detto: "Nonna, per il tuo compleanno ti regalo una torta, una torta di mele. Però la fa cia Valentina!" E' che sono svegli questi bimbetti di oggi e così ha subito capito chi è che cià il mestolo dalla parte del manico, a casa mia.
I lavash in questione, sono delle lingue di pane croccante, non lievitato, originarie del medio-oriente. La ricetta così come proposta è ripresa da Le basi della confettura, di Jody Vassallo.
Si possono poi arricchire a piacere con sali aromatizzati, rosmarino, spezie e profumi vari.
Cuociono in un attimo e pure a mangiarli, si comincia dallo spilucco e... Comunque, in ogni caso, è difficile che durino il tempo di un viaggio per raggiungere la soggettina...! ;)


ingredienti
300 g di farina
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale
1 albume
30 ml di olio e.v.o.
150 ml di acqua

per la guarnizione
1 albume
sale marino
rosmarino o altre spezie

Mescolare dolcemente la farina setacciata con sale, zucchero, albume e acqua. Mettere l'impasto su una spianatoia leggermente infarinata e lavorarlo delicatamente. Dividerlo in otto parti e stenderle con un mattarello piccolo, leggero, dando ad ognuna una forma ovoidale. Spennellare le sfoglie con l'albume e cospargerle di sale e spezie. Stendere i lavash su teglie foderate di carta forno e cuocerli in forno già caldo a 180°C per 10/15 minuti(tenerli comunque d'occhio!).


4 ottobre 2011

Biscotti per cuori teneri.

La cucina come imprevisto. Perché ieri a Roma c'è stato lo sciopero dei trasporti pubblici e io sono rimasta di nuovo a casa dolce casa, ancora con la solita mistica tensione del "che fare ora che ho una giornata tutta per me?" di cui vi raccontavo nell'ultima ricetta.
Che fare, se non quello che più di immediato mi viene per rendere migliore la situescion: si accende il forno e si fa felici tutti!
La cucina come imprevisto anche perché volevo fare dei biscotti che, secondo ricetta, sarebbero dovuti essere tipo Osvego. Ma a dirla tutta la ricetta in questione proprio non mi convinceva: tra gli ingredienti e la procedura nulla mi riportava a quel sapore buono e deciso di malto e zucchero caramellato tipico dei famigerati biscotti ... E allora ho fatto di testa mia, qualche modifica qua e là e sono venuti fuori loro: i biscotti per cuori teneri. 
Per tutte le colazioni dei giorni appena cominciati, per le merende di consolazione tornati a casa affranti e stanchi, per ricordarci di addolcire il cuore ogni volta che qualcos'altro quasi quasi prende il sopravvento.
Perchè solo un cuore indurito alla Scrooge, davvero, non resta innamorato di tanta dolce e profumata fragranza...

Biscotti per cuori teneri.

ingredienti
450 g di farina 00
75 g di burro
120 g di zucchero di canna
100 ml di latte
3 tuorli
un pizzico di sale
1 cucchiaino di baking powder

Lavorare bene a crema il burro con lo zucchero. Versare i tuorli uno alla volta amalgamandoli dolcemente, unire un pizzico di sale, la farina, il latte e infine il lievito. Formare una palla dalla consistenza morbida, stenderla sulla spianatoia leggermente infarinata e formare una sfoglia alta un paio di centimetri. Ricavarne i biscotti con la forma desiderata e cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 10 minuti.
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