25 gennaio 2012

Pancake sottiletta e prosciuttino cotto. La merenda delle piccole gioie.


Il pomeriggio quando si torna a casa è merenda. Di cosette dolci o salate, a seconda della voglia del momento. Ma le migliori in assoluto sono quelle che vengono dopo l'attesa di qualcosa che cuoce in forno, o quelle disordinate che si mangiano assaggiando qua e là gli ingredienti di una nuova ricetta in fase di assemblamento. La merenda è un momento troppo bello per ritrovarsi da qualche parte con un'amica, una scusa per chiacchierare a go go mentre si maneggiano bustine di tisane tè camomilla (io l' adoro) assaggiando biscottini quasi mai all'altezza delle apparenze. 
Ieri avevo voglia di pancake, da mangiare con la sottiletta e il prosciuttino cotto, scaldati quanto basta e quanto si resiste alla voglia di assaggiarli. Così, tornando dal lavoro, ho recuperato il buttermilk e a casa ho tirato fuori ciotola e cucchiaio. Mescolo farina e lievito, lo zucchero, batto l'uovo, cerco quello che mi serve, scaldo la padella e il mio cane intorno e il mio compagno  pure (attenzioni mooolto interessate, le loro...;)) mentre colo cucchiai d'impasto e resto a guardarlo che fa le bolle e si colora bene... A volte davvero la felicità è nascosta nelle piccole piccole cose.



Pancake sottiletta e prosciuttino cotto. La merenda delle piccole gioie.



ingredienti

125 g di farina 0
1 cucchiaino raso di baking powder
mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio
una presa di sale
2 cucchiaini di zucchero
1 uovo
130 g di buttermilk
20 g di burro fuso

Mescolare brevemente tutti gli ingredienti secchi. Aggiungere l'uovo leggermente battuto, il latticello e il burro fuso. Amalgamare tutto con delicatezza e per poco tempo, fino ad ottenere una pastella liscia. Scaldare a fuoco medio una padella antiaderente, passarvi un poco di burro e versare quanti cucchiai di impasto la padella può contenere ben distanziati tra di loro. Dopo circa 2-3 minuti, i pancake cominceranno a fare delle  piccole bolle. A quel punto girarli e terminare la cottura. Nella mia versione salata li ho farciti con sottiletta e prosciutto cotto e passati un minuto in forno. 









23 gennaio 2012

E' l'ora della merenda, Charlie Brown!


Avete presente quando Charlie Brown viene mandato al campo estivo, in mezzo a foreste lontano da casa, per settimane senza mamma e papà e Snoopy che forse si è cacciato in qualche guaio? E quando scrive lunghe lettere d'amore alla ragazzina dai capelli rossi che non risponderà mai? E la squadra di baseball di incorreggibili indisciplinati che allena e che perde sempre? Ecco, questi biscotti li dedico a te, Charlie, amico mio di vecchissima data, da quando spendevo i soldi della paghetta settimanale per correre in edicola e leggere le tue ultime storie.
Perchè questi biscotti hanno il sapore delle avventure di ragazzini col berretto e il maglione slabbrato, di chi di fronte alle avversità conserva un cuore innocente, di chi ha un bracchetto (o una maremmana) che ne combina di tutti i colori ma fa troppo ridere, hanno il sapore di pomeriggi passati a distribuire limonate e consigli per pochi cents per ritrovarsi  poi tutti insieme a guardare il tramonto prima di rincamminarsi verso casa... 

P.S. Questa ricetta è di Sabrine, viene dalla sua cucina, dalle sue incantevoli storie di turbinosi colpi di scena e veli leggeri di ironia e tenerezza. 


E' l'ora della merenda, Charlie Brown!


ingredienti

75 g di fiocchi d'orzo
75 g di farina di grano integrale
50 g di farina d'avena
75 g di zucchero di canna grezzo
100 g di burro salato a temperatura ambiente(io non lo avevo e ho aggiunto una presa di sale)
2 cucchiai di latte (solo se serve per impastare)
1 cucchiaino di lievito per dolci
mezzo cucchiaino di bicarbonato
120 di cioccolato fondente


Mettere nel mixer i fiocchi d'orzo e accendere un paio di volte per qochi secondi (non dobbiamo avere una farina, ma conservarli piuttosto grossolani). Aggiungere gli ingredienti secchi e il burro a temperatura ambiente fatto in pezzi e lavorare col mixer finchè non diventa una palla (in realtà io li ho lavorati a mano). Se l'impasto risulta troppo duro aggiungere un paio di cucchiai di latte. Mettere in frifo per almeno un quarto d'ora.
Accendere il forno a 170°C e stendere l'impasto con il mattarello tra due fogli di carta forno ad uno spessore di 3-4 mm e tagliare  con un tagliabiscotti. Disporre i biscotti su una teglia ricoperta di carta forno e cuocere per 7_10 minuti per lato. Far raffreddare su una gratella. Sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente, farcirei biscotti accoppiandoli.




















12 gennaio 2012

Un carciofo ripieno di riso mi salverà! Ovvero come cibi sani e concreti possano aiutare a uscire da un inaspettato paese delle meraviglie...


E' incredibile quanto in questi giorni mi senta inconcludente! Continuo a rimandare, penso e penso, di notte sogno di essere in mezzo alle foreste canadesi o nella casa che mi ospitava a Cork.  Resto sveglia per ore. Penso a Venezia, ai tempi del liceo, a quello che farò sabato e mi fa fatica trovare concentrazione in mezzo a un, tutto sommato, piacevole indefinito entusiasmo che mi pervade non so bene per cosa!
Comunque oggi sono riuscita a chiamare il cup (e ci vuole coraggio, ammettiamolo) per prenotare ben due visite che rimando non vi dico per decenza da quanto e ho preso appuntamento pure dal parrucchiere, anche se la chioma incolta e selvaggia che ormai ha preso il sopravvento sul lavoro di forbici non mi dispiace per niente. Inguaribile hippie...;))
E per ridarmi un po' di disciplina mi impegno anche in questa ricettuzza che ha qualche passaggio in più rispetto al mio solito. Ma alla fine, volete mettere: vi ritrovate col cosiddetto 'piatto unico' che vi risolve la cena!
Buon caos creativo a tutte noi!!

P.S. se questo è un segno di inizio d'anno, non mi dispiace... no, non mi dispiacerebbe trascorrere un anno in un'indefinibile dolce allegra inconcludente confusione, di quella che poi alla fine porta più cose di mille progetti, affanni e calcolate previsioni...


Un carciofo ripieno di riso mi salverà! Ovvero come cibi sani e concreti possano aiutare a uscire da un inaspettato paese delle meraviglie...


ingredienti

4 carciofi
4 cucchiai di riso
1 cipollotto
mezza cipolla bionda
4 cucchiai di yogurt bianco
1 uovo
4 cucchiai di olio
1 cucchiaio di vino bianco secco
sale e pepe qb
il succo di un limone

Fate rosolare in un cucchiaio di olio il cipollotto tritato finemente. Aggiungere il riso e far tostare un minuto. Sfumare con un cucchiaio di vino bianco e aggiungere un bicchiere di acqua e salare. Lasciare cuocere a fuoco basso. Nel frattempo mondare e lavare i carciofi, privandoli delle barbe interne e metterli in ammollo in acqua limonata per non farli annerire. Non appena il riso sarà al dente, togliere dal fuoco e riempire il cuore dei carciofi. Adagiarli in piedi in un pentolino con olio, la mezza cipolla tritata e un po' di acqua, spolverare con un po' di sale e di pepe e lasciare cuocere per circa 20 minuti. A questo punto battiamo l'uovo con lo yogurt e versiamo la salsa sui carciofi. Da ultimo, infornare il tutto a 180°C per 30 minuti.

11 gennaio 2012

Patate arrosto quasi alla Nigella.


Sapete, a me proprio non va giù che il Natale sia già finito. Le luci che si intravedono dalle finestre nelle case addobbate, quelle che addobbano le strade e ti fanno compagnia, il tempo che si dedica a cercare ciò che renderà felice chi amiamo, gli incontri con amici che non si riabbracciano da troppo troppo tempo. Le tradizioni di ogni famiglia che si ripetono e si tramandano, e le tradizioni degli altri che ci tengono a raccontarti. L'eccitazione e la concitazione perché tutto sia pronto, perché non ci si dimentichi di nessuno  e che nessuno si senta solo, meno che mai a Natale. E poi la calma, il tepore di giornate passate in casa, le chiacchiere e il suono di gusci di noci e nocciole che si aprono. Ma pure il telefono che squilla tanto, il campanello, la mamma che si innervosice, le bimbe che non andrebbero mai a nanna, i film di natale e le avventure di charlie brown...
Quest'anno mi sono affezionata in particolare a una giornata, passata in realtà quasi tutta da sola in compagnia solo della Kina e degli operai che spicconavano le pareti del palazzo!
E' andata così: in pigiama a oltranza con lunga colazione. In giardino ogni tanto si intravedeva l'operaio anziano che buttava  l'occhio per il saluto mattutino. Spengo la radio, accendo la tele. E' stato decisivo. Ho allungato la mano verso il plaid e mi sono abbandonata, con un'unica pausa per approntare il  minimo di sopravvivenza per il pranzo. In questo per me insolito far niente in cui tutto m'era dolce (Kina che mi guardava tenera dal suo cuscino, gli operai che mandavano giù pezzi di intonaco a colpi di piccone...) m'imbatto in una puntata del pranzo di Natale di Nigella Lawson. Quel giorno eravamo come un tutt'uno io e lei: io nel mio plaid a quadri sul divanetto ikea in beato stravacco, lei nella sua vestaglietta di seta rossa e il boccolo impeccabile nella cucina di casa sua... Tutto usciva dalle sue mani com'è nel suo stile e quel tacchino aperto riempito e ricucito sembrava quasi quasi che potesse di nuovo razzolare via...
Comunque, a parte un po' di mia irreprimibile incredulità di fronte a chi dice di trovare profondamente rilassante pulire chili di verdura (mandando baci e sorrisi ai due figli che giocano amabilmente in salone), la ammiro, sì la ammiro!
E la copio anche, perché ci ha gentilmente trasmesso una formidabile ricetta di patate arrosto con i segreti delle sua mamma. Come l'aggiunta di semolino per una super croccantezza. E a voi regalo anche un piccolo segreto del mio caro amico Marco: una punta di aceto nell'acqua in cui mettiamo a bollire le patate, così che una volta cotte non si sfaldino.
Nigella nella ricetta usa il grasso d'oca. Se pensate che sia una di quelle 'pesantate' della cucina anglosassone, bèh ci dobbiamo ricredere. Perchè in tutta la sua grazia la Nigella ci racconta come sia un grasso con un alto punto di fumo, quindi possiamo farlo scaldare ad alte temperature senza che bruci e poi anche ricchissimo di omega 3. Nonostante mi abbia assolutamente convinta che il grasso d'oca sia un vero toccasana, non mi sono a dire il vero impegnata troppo nella sua ricerca. Per cui le patate che vi propongo sono 'quasi' alla Nigella perchè io ho usato solo del semplice olio extravergine d'oliva...
E ora spazio alla ricetta, che vi lascio come un caloroso augurio di buon fine del Natale a tutte noi! ;)


Patate arrosto quasi alla Nigella.


ingredienti

4 patate medie
semolino
sale
olio e.v.o. (o grasso d'oca, come da ricetta originale)
una punta d'aceto

Pulire le patate e tagliarle come se dal centro volessimo ricavare un triangolo (per Nigella è la forma giusta affinché abbiano gli angolini croccanti e devo darle ragione!). Versarle in acqua bollente salata a cui avremo aggiunto un po' d'aceto per non farle sfaldare a fine cottura. Far cuocere per dieci minuti, scolare e riemettere in pentola. In una teglia versare dell'olio (o grasso d'oca) e mettere in forno a 200°C finche sia ben caldo. Nel frattempo spolverare le patate con del semolino, chiedere la pentola col coperchio e scuotere bene in modo che il semolino si distribuisca uniformemente. Versare le patate nell'olio molto caldo e infornare per circa mezz'ora o fino a croccantezza desiderata.

10 gennaio 2012

Zuppa di fagioli e radicchio in crosta di pane.

Zuppa di fagioli e radicchio in crosta di pane.

Vicino al mio ufficio c'è un rinomato forno, con tavola calda. Entrare lì, per chi ama dolci, pani, preparazioni speciali, comporta ogni volta un leggero giramento di testa e confusione iniziale, che poi, diciamo, si attenua appena lo sguardo scende sul cartellino dei prezzi. Diciamo anche che il personale viene accuratamente selezionato in base a criteri di scortesia, salvo impreviste eccezioni.  
Comunque, in suddetto contraddittorio luogo di meraviglie e discese e risalite, più di una volta mi è capitato di vedere che le zuppe di legumi del menù tavola calda erano prelevate dall'interno scavato di una pagnotta.
Bèh, volete che il mio cervellino non abbia lavorato??
Così mi son fatta coraggio e ho detto alla regin-principessa di turno in panetteria che volevo una pagnotta per rifare la zuppa come loro. 
"Ahhh, e così ci vuoi copiare??"  
"Sì."
Come per incanto la regin-principessa di turno mi si è sciolta e abbonita e sapientemente m'ha preso la migliore forma per quel che m'occorreva, valutando insieme diverse possibilità e alla fine: "Mi raccomando il brodo, che qui la fanno troppo asciutta..."
Per questa preparazione ho usato una pagnottina da mezzo chilo, che più piccole non ce n'erano. Ma siccome siamo abbastanza romantici, mangiare la zuppa dallo stesso pane è stato troppo bello! Altrimenti si possono usare pagnottine più piccole monoporzione. 
E' buonissima anche passata in forno per qualche minuto: riempitela la forma di pane con la zuppa, coprite con la calotta e passate in forno a 180°C per qualche minuto così da rendere il pane croccante.

P.S. Ieri sono ricapita lì all'ora di pranzo e ho scoperto che tra la zuppa e il pane avevano messo la stagnola!! Principianti... ;)



ingredienti

120 g di fagioli borlotti
120 g di fagioli cannellini
qualche cucchiaio di passata di pomodoro
1 cucchiaino di zucchero
1 cespo di radicchio
1 cipolla
1 carota
sedano
sale q.b.
olio e.v.o. 
70 cl di brodo vegetale

In una casseruola fare appassire la cipolla tagliata sottile nell'olio caldo, aggiungere  la carota e il sedano tagliati in piccoli pezzi e far ammorbidire a fuoco dolce. Versare i fagioli e lasciare che insaporiscano  con gli odori, dopo di che aggiungere qualche cucchiaio di passata di pomodoro, un cucchiaino di zucchero e salare. Versare il brodo e lasciare cuocere a fuoco basso per una ventina di minuti, col coperchio leggermente discosto. In una padella fare appassire il radicchio precedentemente mondato e tagliato in pezzi, con un filo d'olio, un pizzico di sale e qualche cucchiaio d'acqua. Non appena risulta morbido lasciare intiepidire e infine ridurlo in crema con un mixer.
Quando i fagioli saranno pronti (mi raccomando: il brodo non dovrà essere completamente asciutto!) incorporare la crema di radicchio. 
Tagliate la calotta alla pagnottina, vuotatela della mollica e riempitela con la zuppa. Ricopritela con la calotta e lasciatela riposare qualche minuto. Nel frattempo fate a pezzetti la mollica e tostatela in forno, cos' che chi vuole può accompagnarla alla zuppa.
Servire così oppure dopo aver passato la pagnottina in forno così che risulti croccante.

5 gennaio 2012

Scones come dal cielo!

Scones come dal cielo!


Del cibo non mi stanco mai. E neanche di cucinare, nonostante a volte torni a casa davvero provata, nonostante ogni tanto con incredibile convinzione dica al mio compagno: basta,  mi metto ai fornelli solo il fine settimana, per il resto ci pensi tu... Macchè! C'è sempre qualche idea, qualche ricetta irresistibile, il desiderio di dedicarmi, di mettere le mani a qualcosa di nuovo.
E allora per la befana, nonostante sono così stanca che ieri sera mi sono addormentata alle 9 (un record personale, neanche troppo difficile da replicare), vi dedico questi dolcetti inglesi buoni e senza pretese, dolci ma non invadenti, senza aggiunte perchè la befana fin da piccola per me ha rappresentato un donare più sobrio e semplice rispetto all'opulenza del grosso e morbido Babbo Natale (che comunque resta sempre fortemente nel mio cuore, èh!!).
A forma di stelle, come se fossero caduti nella notte proprio dal cielo, pronti per la colazione di chi si svegia nell'ultimo giorno di festa.
La ricetta, con le dosi opportunamente convertite, viene dal favoloso libro "The Homebaking Bible" della Jacqueline Bellafontaine riportato da quella famosa avventura londinese di cui si parlava tempo fa...



ingredienti

250 g di farina 00
60 g di burro
150 ml di latte
1 cucchiaio abbondante di zucchero a velo
4 cucchiaini di baking powder
una presa di sale

Setacciare la farina e unire gli ingredeinti secchi: zucchero sale e lievito. Mescolare e aggiungee il burro a pezzetti. Lavoare l'impasto finchè il burro risulta ben amalgamato. Versare al centro il latte e impastare, fino ad ottenre un panetto morbido. Stenderlo su una spianatoia ad una altezza di circa 1 cm e con un tagliapasta (io ho usato un tagliabiscotti a forma di stella, per mantenere il clima natalizio) ricavarne tante forme da disporre su una teglia rivestita di carta da forno. Infornare a 180° C per circa 20 minuti. Mangiare semplici o farciti di marmellata, magari accompagnando un té come vuole la tradizione british.


4 gennaio 2012

American Muffin per due.


American Muffin per due.



Muffins per due, per grandi accompagnati da piccini. Per due anche perchè due sono i cioccolati, il bianco e il nero. Li ho preparati per quel compleanno di cui parlavamo ieri, e siccome la Cianina è una bambina che contiene in sè sia il bianco che il nero, ho pensato che questi muffins fossero apposta per lei. La ricetta viene da Elle (le dosi che trovate sotto sono raddoppiate rispetto all'originale), sono facili davvero come lo sono in genere tutti i muffins e come tutti i muffins ti aiutano quando sei nel panico del mare di cose da fare a ritrovare la calma e la fiducia: spezzettare tutto quel cioccolato che poi ti resta un po' appiccicato sulle dita, il miracolo del gonfiore che ogni volta avviene, sì sì avviene e sono proprio muffins con la forma di muffins, il profumino degno di una signora bakery house...cose che ti rimettono al mondo!


American Muffin per due.

ingredienti
300 g di farina
140 g di zucchero (io grezzo di canna)
2 cucchiaini da caffè di zucchero vanigliato
2 uova
20 cl di latte
100 g di burro fuso
1 bustina di lievito
50 g di cioccolato fondente
200 g di cioccolato bianco

Versa la farina, lo zucchero, il lievito e il cioccolato in polvere in un' insalatiera, quindi incorpora il latte, l' uovo sbattuto e il burro fuso. Mescola bene il tutto fino a quando diventa un impasto omogeneo. Disponi un primo strato in fondo agli stampini per muffin dopo averli imburrati e infarinati leggermente. Deponi 2 quadratini di cioccolato bianco e copri con un altro strato di impasto. Decora di pepite al cioccolato bianco. Infine, inforna per 15 minuti a 180°C.


3 gennaio 2012

Crostatine alte al cioccolato di bosco.


Crostatine alte al cioccolato di bosco.


Questa è una ricetta di riciclo, un'invenzione nata dagli avanzi di vari manicaretti preparati per la festa di primo compleanno nientepopodimeno che della Cianina. Una umile pallina di pastafrolla, cioccolato bianco a pezzetti e una manciata di frutti di bosco mi hanno fatto pensare che tutto sommato potevano andar bene insieme, che tanto al massimo l'esperimento me lo mangiavo io, che dei dolci non ne ho davvero mai abbastanza. Soprattutto se vagamente nordici in sapori e colori... Anche il contenitore è di riciclo, l'avevo imburrato per un muffin e me lo sono ritrovato per una crostatina dalla forma  un po' originale.
E m'ha dato proprio una bella soddisfazione! Così ve la propongo nelle dosi adatte a soddisfare i vostri pancini e quelli di amici eventualmente venuti per gli auguri e una merenda, che per fortuna le feste non sono ancora finite!


ingredienti

per la frolla:
200 g di farina 00
180 g di burro
100 di zucchero
1 uovo e un tuorlo
un limone grattugiato
un pizzico di sale
un cucchiaio di acqua ben fredda (facoltativo)

per il ripieno:
100 g di cioccolato bianco in pezzi
250 g di frutti di bosco (anche congelati vanno benone)

Lavorare con una forchetta la farina e lo zucchero col burro, aggiungere le uova leggermente battute con un pizzico di sale e la grattugia di un limone. Lavorare con la punta delle dita finchè si ottiene un panetto sodo, se necessario aggiungee un cucchiaio d'acqua ben fredda per lavorare meglio. Avvolgerlo con la pellicola e farlo rassodare in frigo per almeno mezz'ora.
Stendere l'impasto e ricavarne dei dischi alti circa 1 cm e ricoprirvi degli stampini da muffin precedentemente imburrati e infarinati. Versare al centro di ognuno qualche pezzo di cioccolato bianco e completare con un cucchiaio scarso di frutti di bosco. Infornare a 180°C per circa mezz'ora.






2 gennaio 2012

Buon anno blu oltremare.


Eccolo, il mare. Il mare di casa mia, la spiaggia di sabbia chiara, rara. In ripascimento a causa dell'erosione, ma vivo e immenso con orizzonti lontanissimi. Profondo e vicino, amato al punto che al rivederlo dopo tanto mi prende un nodo in gola.
Buon anno a tutti noi, a tutte le nostre piene, alle alte e basse maree, alle correnti invisibili e all'energia di onde capaci di portaci lontano. Buon anno, un anno intero tutto nuovo per imparare ad essere vasti generosi e incuranti e permettere a tutti di bagnarsi di noi e nutrirsi e navigare verso i propri desideri.

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