23 dicembre 2013

Cacao e cannella.

Sarò sincera, quando si ha sotto il naso il profumo di un biscottino di nome Ingrid, poco più di quattro mesi di pieghette e sorrisi, si corre il rischio di non avere bisogno d'altro... Se non fosse che a un certo punto mi sono accorta che il Natale si stava avvicinando e che al più presto andavano tirati fuori ninnoli e palline di lana,  gomitoli di spago e ghirlande rosse. 
E poi arance da affettare e mettere a seccare, biscotti da sfornare e appendere e anche da mangiare. E quindi tagliabiscotti.  Che ho perso. Mi sono accorta che li ho persi, nel trambusto dei mesi scorsi per ripulire casa, fare spazio, riorganizzare le priorità (perché un bimbo in casa porta a una nuova casa, ma di questo vi scriverò) il barattolone di vetro che custodiva i tagliabiscotti non ho la più pallida idea di dove sia andato a finire.
Li avevo messi insieme nel corso degli anni, alcuni presi per occasioni speciali, altri per fare un certo tipo di biscotti e solo per quelli, poi quelli che ho da sempre, che vanno bene sempre. Tutti riuniti in un grande barattolo di vetro che non so più dove sia finito.
Stavo quasi per rimettere il burro in frigo, dopo averlo fatto ammorbidire per l'ennesima volta (perché è il biscottino di cui sopra che decide quando è il momento giusto per impastare...), delusa e con gli operai che nel frattempo stavano trivellando i muri esterni di casa per cercare di risolvere il problema dell'umidità.
Solo che alla fine ha prevalso il bisogno del profumo che preannuncia la festa, la voglia di regalare a Ingrid l'odore che in casa significa calore e dolcezza e allora li ho fatti lo stesso. Senza buchi per appenderli, tutti uguali tondi uguali, ché la geometria mette una certa sicurezza come il ritorno ripetitivo degli eventi in cui ci rifugiamo. 
Così questo sapore morbido di cacao e cannella sarà il sapore di un altro Natale, un nuovo Natale, il primo.

























ingredienti
350 g di farina 00
150 g di burro ammorbidito
150 g di zucchero muscovado
4 tuorli
1 cucchiaio colmo di cacao amaro
1 cucchiaino di cannella
1 o 2 cucchiai di acqua ghiacciata
1 pizzico di sale

In una ciotola unire la farina, il cacao, la cannella e una presa di sale. Mescolare e mettere da parte.
Con le fruste elettriche battere il burro con lo zucchero fino ad ottenere un impasto cremoso. Continuando a battere incorporare un tuorlo alla volta e infine, gradualmente, la miscela di ingredienti secchi. Avvolgere il panetto di impasto nella pellicola e lasciare rassodare per un'ora in frigo o circa mezz'ora nel congelatore.
Preriscaldare il forno a 180°C e ricoprire una leccarda con carta da forno.
Stendere su un piano infarinato l'impasto ad un'altezza di 2 cm e con un tagliabiscotti della forma che vi pare o con un bicchiere rovesciato procedete a fare i biscotti. Infornare per 10/12 minuti e lasciare raffreddare su una gratella.

18 dicembre 2013

I Surrey docks, la pioggia e una fetta di salmone al rum.


























Se passegiando per Londra superate il Tower Bridge, verso est, il Tamigi apparirà a un certo punto in canali stretti, con l'acqua a toccare le case. Potreste prendere uno dei vicoli o delle strade alla vostra sinistra e trovare il rigore di distese di mattoncini identici sulla strada e sui palazzi e in quella stessa rassicurante monotonia edifici coi vetri ad oblò e case-albero.
Potreste a quel punto essere presi dall'idea di proseguire verso Rotherhite, la zona un tempo dei marinai scandinavi. Basterà un bus in direzione Canada Water.









Qui un tempo gli enormi capannoni dei Surrey docks custodivano i legnami della scandinavia. I "biondini volanti" accatastavano legno in pile alte venticinque metri, sotto la pioggia che trasportava ovunque odore di legno.
Ora potete godere del silenzio. Qui non c'è nessuno.  Si incontra la piccola chiesa norvegese e case. I ragazzini scendono dal bus con la divisa della scuola e si sparpagliano tornando a casa, coi bermuda che lasciano un po' le gambe a bagnarsi.
Rotherhite Street, la via più lunga di Londra, costeggia il Tamigi ben lontana dalla strada.
Il fiume sembra più grande e profondo qui, un cormorano in acqua fa pensare al mare, la nebbiolina della pioggia potrebbe essere salsedine che confonde il paesaggio e la sponda opposta.
Potreste continuare a camminare lungo la via più lunga della città, proprio lungo il Tamigi e scegliere di restare in silenzio. Allora forse riuscireste a immaginare un marinaio, lungo lo stesso cammino e sotto la pioggia sottile, stretto a un cappotto, con gli occhi socchiusi. Troppo lontano da un volto e da una voce che i limiti del tempo non possono restituire. Potreste capire allora il sapore della nostalgia che non se ne va, come l'odore del legno, di pile di legno che ogni giorno si tirano su. E ritrovarvi a sussurare confusi: "vorrei sentire la tua voce, sapere che mi sei vicina".





ingredienti
pane o english muffin 
salmone affumicato 
burro salato
rum 
semi di cardamomo affumicato (facoltativi)

Tagliare il salmone in fette e lasciarlo insaporire in una ciotola con qualche cucchiaio di rum. Scaldare nel forno qualche fetta di pane english muffin tagliato a metà. Con una forchetta lavorare del burro insieme a qualche seme di cardamomo affumicato, così da dare un profumo di legno. Spalmarlo sul pane caldo e completare con le fette di salmone ben insaporite col rum.


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