1 dicembre 2012

Tapenade. E ogni piano di fuga andò in fumo.

Ammetto che da quando vivo a Roma in pianta stabile, ormai quattro anni, ho passato un bel po' di tempo a escogitare piani per salpare gli ormeggi.
Piani a volte timidi, come un semplice cambio di quartiere, con annesse ricerche su internet per valutare aree verdi, servizi, mercato immobiliare.
Per spingermi poi anche fuori dai confini metropolitani. E diciamo pure che Roma offre colli strepitosi nelle sue immediate vicinanze. 
Ma i piani più tenaci e ricorrenti sono stati senza alcun dubbio quelli che mi hanno portato a girare con la mente per l'Italia nascosta e semisconosciuta e bella in modo, secondo me, umile e commovente.
Tra i progetti duri a morire ci sono, infine, quelli che ci vedono, me Tonino e la Kina, in giro per l'Europa, con speciale predilezione per tutto quello che è a Nord. Parecchio a Nord.
Tutto questo sta lentamente (è innegabile) cambiando e mi sono ritrovata a notare più di una volta, ultimamente, che sto smettendo di progettare la fuga. Piano piano sto cominciando anche qui a sentirmi a casa.
Non vorrei essere fraintesa: come raccontavo a un'amica lontana, ma vicina nelle strade del cuore, Roma lascia in me delle sensazioni che credo nessun posto del mondo potrebbe restituirmi. L'ho attraversata negli ultimi sedici anni molto spesso a piedi, molto spesso da sola, in momenti di cambiamento, incertezza, riflessione. In momenti di fermento creativo, di entusiasmi più o meno giustificati e Roma era lì, a lasciarsi scoprire in vicoli ombrosi e umidi, nei silenzi inaspettati di un ponte sul Tevere, nei muri ricoperti d'edere a Trastevere.
Ma quella degli ultimi anni è stata per me una città spesso difficile e lontana e che mi ha fatto sentire, non poche volte, sola.
E' che ho smesso, però, di progettare la fuga nel momento in cui ho trovato la possibilità di costruire relazioni che non mi lasciavano dubbi. Relazioni che non lasciavano alcun dubbio sul fatto che io non potrei essere, in questo momento della mai vita, in un posto migliore di questo.
Questi incontri hanno tutti in comune un elemento che mai m'avrebbe lasciato presagire alcun sospetto: il blog. Eppure è vero, quando si legge di blogger che trasmettono la gratitudine per quello che il blog regala alla propria vita, non c'è retorica.
E così è stato che incontrare Rossella mi ha fatto sentire a casa. Stare con lei mi fa sentire di tornare, in qualche modo, da dove sono venuta e davvero senza più bisogno di evadere e le sono profondamente grata per tutto quello che c'è tra di noi, per tutto quello che è capace di trasmettermi.
E Serena, che se fossimo vicine di casa i nostri principi azzurri se ne andrebbero in giro con foto segnaletiche per capire in quale diamine di nuovo posto potremmo essere andate a cacciarci...
E poi c'è Laura, conosciuta ad ottobre in un giorno che a ripensarci mi sembra così vicino così lontano...
Un giorno in cui per andare in un posto arciconosciuto, dove avevamo appuntamento, sono stata capace di perdermi da subito, all'uscita della metropolitana, camminando svelta come una pazza per tutto il quartiere in cui non facevo altro che incontrare gente a spasso col cane che continuava a dirmi: "ssì, sì certo, lo conosco, dove si mangia siciliano...fa' tutta la strada fino in fondo e poi chiedi di nuovo, ché è lontano..."
Laura, sappi che quella sera, dopo essere state insieme per tutto il pomeriggio, una volta a letto non riuscivo a prendere sonno per come ero felice di averti conosciuta. E forse, chissà, proprio dopo quell'ultimo inconsapevole tentativo di fuga intorno a Piazza Bologna, proprio allora quasi quasi ho smesso di progettare la fuga...
In ricordo di quel pomeriggio e del Mediterraneo che tanto amiamo, ancora una volta questa tapenade, amica mia, è per te.

p.s. abbiate ancora un po' di pazienza per l'header, il povero Maurizio è a letto con l'influenza...mica l'avrò fatto stancare troppo? ._.
p.p.s. anche se ho più o meno accantonato i tentativi di fuga...emhh...se qualcuno volesse offrirmi una possibilità dalle parti di Brighton, per esempio...ecco, potrei anche rivedere le mie posizioni! ;)

























ingredienti
400 g di olive nere
un cucchiaio di capperi sotto sale
1 spicchio di aglio
5/6 acciughe sott'olio
4 cucchiai di pinoli
olio e.v.o. (circa tre cucchiai)
sale, solo se necessario

Denocciolare le olive, sciacquare le acciughe e i capperi sotto l'acqua corrente e sbucciare l'aglio, privandolo dell'anima centrale. Scaldare in un pentolino i pinoli perché rilascino gli oli essenziali. Mettere tutto in un contenitore e frullare. Aggiungere l'olio a filo (io faccio sempre ad occhio, ma tre cucchiai sono più che sufficienti), assaggiare per sentire se c'è bisogno di un'aggiunta di sale.








14 commenti:

rossella ha detto...

Cara, qui da te è sempre più bello. E che bello farti sentire a casa. Sarà una comunione di sentimenti, perché questo post sembra uscito dalla mia testa, in ogni sua sensazione. Eppure io, un pezzettino di fuga...
;)

laura ha detto...

Cara Valentina, che bello questo post! mi è bastato leggere il titolo 'tapenade' per riprovare la sorpresa alla vista del tuo pensiero per me: buona!anzi superlativa!!!Lo confesserò senza pudore: mangiata a cucchiaiate e con le papille gustative impazzite!Ora riguardo alle mutate intenzioni di 'restare' vediamoci al più presto e concediamoci un altro bel pomeriggio romano fuggendo solo da ciò che è ordinario!Ti mando un bacio gigante. La locanda bianca mi piace ci sto benissimo ogni volta che passo e non me ne andrei mai!

ChamilitosHome ha detto...

Ciao Vale!! Bello questo post, sono tante le volte nelle quali vorrei essere altrove, ma dopo quando rifletto tranquillamente nella terra nella quale ho il privilegio di vivere, me rendo conto che sono solo piccoli momenti di sconforto, e per altro quando visito Roma sono in estasi, Roma è meravigliosa!!
E' sempre bello passare di qua, ti auguro una bella settimana!!:)

Lucia ha detto...

Io ci ho messo 7 anni a sentire "MIA" casa mia... abbandonando così il mio piano di fuga per Honolulu .... meglio tardi che mai ;p

Valentina ha detto...

*ross, mi sa che noi siamo spiriti liberi e inquieti quel tanto che basta per non sentirci mai sazie di scoprire e sconfinare e sempre ritrovare poi il piacere, tenero e appagante, del tornare a casa. anche quando questa è più di una...;)

*laura, sììì! fuggiamo insieme dall'ordinario e progettiamo presto un altro pomeriggio...:))

*romina, in fondo spingere le nostre visioni altrove aiuta un sacco a capire meglio cosa vogliamo dalla vita, mette in moto la nostra creatività. e tu ne hai tantissima! ti abbraccio e ti auguro anche io una settimana bella bella bella!
p.s. se dovessi rifare una gita a roma, fammelo sapere!

*lucia, honolulu...caspita, non ci avevo ancora pensato...;)
un abbraccio grande.

Anonimo ha detto...

Cara Valentina,
sai bene che anche io fatico a sentirmi a casa in questa Suissa che amo e odio. Sono contenta per te che cominci ad abbandonare i tuoi piani di fuga. Io ci devo ancora lavorare...Un grande abbraccio a voi, Maurizio compreso, e tanti auguri per il tuo blog.2!
Alessia

Valentina ha detto...

Ale, i tuoi passaggi qui mi rendono quasi euforica! non so com'è, come se tu fossi ancora un po' più vicina, come se questo spazietto avesse effetti quasi magici sul mio umore! i miei piani di fuga si risvegliano sempre meno e questo rende le cose senz'altro più leggere. anche se...;)
p.s. la Suissa mi manca! sai che ci ho un sacco di bei ricordi lì con voi? sai che ci sono un sacco di posti che vorrei venire a esplorare? mannaggi li soldini che son pochi...

Magie dolci ha detto...

Ah i piani di fuga... io li sto ancora facendo :) Dici allora che è una "malattia" che passa ;)???
Buona la tapenade!

Valentina ha detto...

*magie, li stai ancora facendo? i piani di fuga? no, noo...qui invece stiamo diventando delle personcine mature, con le radice ben piantate a tèèèrra e...dicevamo, l'irlanda? che zone hai a
battuto? io la prima volta da dublino a galway passando per il sud e un'indicabile puntatina nel connemara. poi un periodo trascorso a cork e...mamma mia, che nostalgia! :)

Ritroviamoci in Cucina ha detto...

Che dolce che sei. Hai scritto un post davvero intenso.
C'è chi dice che la casa è dove sta il cuore e magari è vero.
Un abbraccio fortissimo.

Valentina ha detto...

*vale, il tuo abbraccio fortissimo mi è arrivato tutto. che bello esserci incontrate!

Magie dolci ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Magie dolci ha detto...

Io ci sono stata solo una volta ma ci ho passato tre mesi... bellissimi! Anch'io da Dublino a Galway passando per Cork e il Kerry, più le Aran e un altro paio di isole... la libertà e il calore (paradossale visto il tempo) di quel posto ti resta nel cuore per sempre, davvero; insieme ai calzettoni di lana e tanti ricordi :) Ma ci tornerò!

Valentina ha detto...

*magie, anche io spero di tornare presto e vedere tutta l'altra metà! e prendere un bel paio di calzettoni di lana. :*

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